Un film ricco di simboli e contrasti: piano-forte, bianco-nero, silenzio-suono, amore-violenza, vita o morte.
La voce, il corpo e l'anima di Ada sono indissolubilmente legate ad un piano. Ultimo ricordo di una rimpianta storia d'amore con il suo maestro di musica, nonché padre della figlia Flora.
Un infame matrimonio combinato costringe madre, figlia (e piano) a trasferirsi lontano dalla cara Scozia. Approdano in una spiaggia neozelandese, in un piccolo villaggio popolato da Māori e coloni inglesi. Unica nota positiva del luogo, maledetto quel LA, è la relazione segreta, inizialmente obbligata, poi desiderata, con George, suo alunno di piano, vicino di casa del promesso sposo. Dai tasti neri sino all'ultimo dei tasti bianchi, George spoglia Ada dal suo vestito luttuoso, riaccendendo il suo pallido incarnato. Il tradimento amoroso, con conseguente metamorfosi di Ada, verrà pagato a caro prezzo: la preziosa tastiera sarà privata di un tasto, il 2° della mano destra.
Cacciati dal villaggio, ad Ada non rimane che scegliere se sprofondare negli abissi rimanendo legata al piano oppure sciogliere le corde, vocali, ed iniziare a vivere con George.
C'è un grande silenzio dove non c'è mai stato suono
Nella fredda tomba del profondo mare 🥶