A volte la quotidianità è una fottuta trappola. Tutto sembra magnificamente sotto controllo, eppure, a fine giornata, nulla ci restituisce un ben che minimo senso di appagamento. Semplicemente, a volte, avremmo bisogno di provare la vita di qualcun altro. Per un paragone. Sì, di uno sconosciuto qualunque. Immedesimarci. Percepire i suoi problemi, i suoi turbamenti, dimenticando ciò che eravamo prima.
E se costui, chiamiamolo Tyler, se ne fregasse dei guai, se la sua unica ragione di vita fosse quella di procurarseli. Un criminale. Uno stronzo privo di coscienza, così libero da inibizioni, da giocarsi la vita ogni giorno. Beh, in tal caso, avremmo vinto, nulla sarebbe peggio del dolore auto-inflitto. Ogni iniziativa si trasformerebbe automaticamente in successo rispetto alle aspettative.
Non so quanti pugni in faccia, quante visite al pronto soccorso con la faccia tumefatta, quanti denti nel sifone del lavandino o ustioni da soda caustica serviranno per capire dove trovare questo Tyler. Però so di certo che, nella vita, ci si trova spesso a lottare con se stessi e diamo così poche volte sfogo alla nostra parte nascosta che quasi non la riconosciamo.
Tranquilli. Se le cose dovessero sfuggire di mano, un grosso cazzo nero potrebbe essere l'indizio di un brutto sogno o di un gran bel film 😉